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Questa mattina i
Social sono pieni di facce sorridenti dietro a medaglie di legno dipinte a mano con dovizia, sono quelle della
Ultra Maratona del Gran Sasso. Sono solo le prime impressioni, le foto fatte all'arrivo, quando si batte il cinque al compagno di viaggio, perchè le emozioni vere, in una gara del genere escono il giorno dopo, quando si fa di nuovo il viaggio con la mente mentre si va a lavoro, e ci si sofferma su tutti quei piccoli dettagli che durante la gara inebetiscono, sorprendono, smuovono le emozioni, ma non sono realmente messi a fuoco. Ci vuole un po a capire l'impresa portata a termine, soprattutto per i nuovi
Ultra maratoneti, che distanze così le affrontano per la prima volta, con tante paure, così come spesso accade nelle gare. Ma questa non rientra nelle gare, è un viaggio, soprattutto della mente, qui è tutto amplificato, devi essere bravo e pronto a lasciarti andare alle emozioni, è un esperienza. Ognuno la affronta per un motivo diverso, il denominatore comune è che bisogna essere li per trovare le risposte, e alla fine si trovano. Escono le lacrime di gioia, molti tagliano il traguardo così, con il compimento del proprio obiettivo, con le risposte in mano finalmente, con il desiderio esaudito, con la dedica a chi non c'è più ma ci guarda e ci protegge da lassù, e magari ci ha dato la spinta e la motivazione giusta.
Questo evento dal 2015 vedeva 144 arrivati è schizzato per questa edizione a oltre 500, un vero boom con atleti che arrivano da tutta Italia per non perdersi un panorama unico. I Bradipi non potevano certo mancare e infatti sono andati in massa, anche questa volta abbiamo preso il premio di seconda squadra come numeri di atleti arrivati, ma la notizia importante non è certo questa. Una squadra come la nostra che viene definita una grande famiglia, non poteva che darsi manforte in un situazione così intensa.
I nostri bradipi li cito tutti, Paulo la Rosa, Elena Lorati, Daniele Prosperi, Luca Gemelli, Gaetano Gilardi, Valentina Pici, Tiziana Massini, Maria Celia Magno, Nadio Marano, Kenny Bogdan, Edith Ventosilla, Andrea Bucra, Donatella Torre, Antonio Bonanni, Federico Cuguru, Debora De Cesare, e Patrizio Sauzzi. Il nostro Paulo arriva sempre all'ultimo minuti con poche ore di sonno, l'importante è non svenire dice, e parte per la sua 123a tra maratone e Ultra. Nadio arriva il sabato per viversi appieno l'esperienza con dei compagni di squadra, lui è uno di quelli che ancora non riesce a rappresentare le sue emozioni ma la sua felicità è evidente è la sua prima ultra dopo la 6 ore di Roma, esperienza dura ma bellissima anche per lui.
Debby non si sente molto preparata, parte con Luca e Tiziana, ma poco dopo loro vanno avanti, inizia il lungo viaggio che per gran parte lei fa da sola, ma poi intorno al 40° si accende qualcosa, parte una botta di adrenalina e arrivano le forze che non immagini avere, certo la gara va gestita perchè arriva il momento che devi tirare fuori quello che non hai. Debby riesce a raggiungere e superare Luca e Tizzy giungendo al traguardo felice. Ma Luca e Tizzy hanno lo s
tesso obiettivo per motivi diversi, un loro percorso che li vede fianco a fianco per tutto il viaggio se lo sono promesso, si sono allenati insieme e non si mollano fino alla fine, i mostri non ci sono più. Donatella apprezza il venticello che tira all'inizio, affronta con determinazione la salita che accompagna dal 10° al 24° km, per poi trovarsi i primi 5 km di commovente discesa, lei pensava che il peggio fosse arrivato invece il vento da piacevole diventa sferzante e faticoso da gestire. Mette in difficoltà tutti, anche chi al ristoro non può accedere la brace per i promessi arrosticini, per evitare il rischio incendio. Donatella sola soletta con il suo ritmo raggiunge il traguardo, i suoi cari la attendono anche lei è felice. Elena Lorati ha una faccia da coniglietto impaurito, ma lei è una leonessa e forse adesso ne è consapevole, la sua è un gara perfetta, sicuramente anche lei ha fatto il suo viaggio interiore, accompagnata dai suoi pensieri, ma alla fine arriva al traguardo sesta donna assoluta, e prima della sua categoria, felice, incredula e con le lacrime agli occhi, guarda il cielo e sorride, bravissima. Andrea Bucra è super felice, ha un sorriso stampato in faccia dall'inizio alla fine, arriva 17° assoluto e 4° di categoria, l'organizzazione visto il cospicuo numero di partecipanti fa una modifica in corso e premia i primi 5 per categoria al posto dei primi 3 come scritto sul regolamento. Andrea combatte col vento, come tutti, c'è chi lo affianca in bici dando supporto, ma i km restano sempre 50 e le gambe sono le sue, che gestisce al meglio la sua prestazione specialmente nella discesa finale. Si dilunga al traguardo per aspettare qualche compagno di squadra e poi felice si gode di nuovo il suo viaggio. Valentina Pici e Maria Celia Magno affrontano insieme la strada, si sostengono a vicenda e chiudono abbondantemente sotto il tempo limite, la strepitosa Edith con la 8 ore del giorno precedente sulle gambe finisce senza dare l'impressione di essere molto provata. Antonio Bonanni il nostro brillante ultra settantenne arriva 3° della sua categoria. Questa mattina sono convinta che tutti a lavoro hanno portato con se la medaglia, il trofeo da mostrare, per non interrompere questa energia con il Gran Sasso che rimarrà per parecchio in circolo dentro di loro.
Con circa due ore e mezza di macchina si arriva sul
Monte Amaro, Fabio Mancuso decide che questa è la sua montagna una Skyrace di 29km circa, con 2400D+, gara durissima, le indicazioni scritte sul sito dicono .
.Itinerario che richiede la capacità di muoversi su terreni particolari, tracce o sentieri impervi o infidi (pendii con affioramenti rocciosi o detritici).. ma stavolta Fabio la porta a termine. Percorso ben segnalato, organizzazione magnanima con festa finale e menù completo al ristorante. Adesso ultimi allenamenti per affrontare
La Speata, ultimo sforzo!
Complimenti a tutti ragazzi.