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3 Rifugi Skyrace (31 km - d+ 2.100 ) e PietraCamela Trail (16 km - d+ 1.000)
I nostri bradipi hanno affrontato il roccioso Gran Sasso, ritrovandosi già dalla sera prima per potersi preparare con meticolosa attenzione, ripassando a mente tutto quello che può tornare utile quando si affronta una gara del genere. Queste sono esperienze, e vanno preparate con attenzione.Eugenzia Bianchini, Massimo Pierantozzi, Fabio Mancuso, Roberto Sbragia, Emanuele Bonifacino, Antonio Del Giudice, Cristian Petricca e Debora De Cesare lo sanno bene. Eugy la perfezionista è perfettamente consapevole dell'altimetria e della collocazione di ogni ristoro. Arrivano presto nella bellissima località di Prati di Tivo in cui è allestita la partenza. Già è chiaro che la temperatura sarà proibitiva perché il cielo è sereno, terso e senza vento.
Alle 8:00 si parte per la 31 km. I primi 9 km formano un anello che passa per Pietracamela e torna a Prati di Tivo. Molto bosco, il percorso in ombra ma il clima ricorda la jungla più che il bosco. fino a Pietra Carmela Cristian e Fabio sono in ottima posizione. Al 10 km comincia il percorso che sarà tutto esposto fino alla fine: si sale fino al Rifugio Cima Alta (km 12, 2.100 mt) con il primo ristoro. Si prosegue per la lunghissima salita che porterà al Rifugio Franchetti (km 17, 2600 mt) e la vista che si apre intorno è da togliere il fiato. Occhi puntati sul Gran Sasso che si avvicina sempre più con l'intera vallata ai piedi. Superato l'arrivo dell'ovovia si continua a salire. Al Rifugio Franchetti è chiaro che molti altleti iniziano ad accusare il caldo e la fatica, alcuni si ritirano.
Fabio Mancuso e Massimo Pierantozzi hanno i crampi, si fermano al rifugio cercano di riprendersi, il tempo passa, Fabio ha sulle gambe molte gare, e quando capisce che le sue condizioni non sono quelle solite affronta il resto del percorso cercando di arrivare al traguardo. Massimo dopo 5 mesi di stop è ancora incredulo di dove si trova, corre insieme ad Eugenia per quanto possibile, lei è in forma è sorridente e bramosa di andare avanti.
Ed ecco, ci siamo: il VERTICAL. Dal km17 al 18 si sale fino al Passo del Cannone, il picco più alto a 2.700 mt. Per raggiungerlo si percorre prima la ripidissima salita che, come previsto, è frustata dal bel vento fresco e intenso, poi la via ferrata. Un cavo d'acciaio da seguire per arrampicarsi, fino al punto in cui si scalano i pioli innestati nella roccia sotto la supervisione degli operatori. Alcuni hanno le vertigini e si fermano. In 5 km si sale di 1000mt.
Quello che si prova una volta saliti in cima non si può descrivere a parole. Lacrime di commozione e si riparte, siamo solo al km 18. siamo al Rifugio delgi Abruzzi.
Il resto della gara è una lunghissima discesa, a volte molto aspra a volte più leggera ma mai semplice, sulla breccia bianca e asciutta che caratterizza lo scenario del Gran Sasso. Ora che si riaccende la temperatura ricomincia a salire e miete vittime a causa dei crampi. Di nuovo crampi per Fabio e Massimo, ma resistono fino al traguardo.
Una brutta impettata al 30 km dà il colpo di grazia, ma ormai è fatta.
Fabio raggiunge il traguardo intorno alle 6 ore, Eugenia in 6e39 e scoppia in un pianto di gioia all'arrivo dove è attesa da Roberto Sbragia, più emozionato di lei. Massimo che cammina gli ultimi chilomentri, riprende a corricchiare intorno al 28° km, fino a che non sente la voce dello speaker che gli da la spinta finale per varcare l'arco dell'arrivo.
Una gara immensa dal punto di vista paesaggistico, meravigliosa. Andando via i nostri bradipi si voltano per guardare il Gran Sasso, e forse proprio in quel momento si rendono conto fino a dove si sono arrampicati, un impresa meravigliosa per loro.
La stessa cosa non si può dire dell'organizzazione che è stata carente in moltissimi aspetti, cosa che è stata anche segnalata direttamente agli organizzatori il giorno dopo. Al Pietracamela Trail partecipano i nostri Debby, Antonio Del Giudice, Roberto Sbragia e Puerta (Emanuele).
Fino al Rifugio Cima Alta seguono il nostro stesso percorso, ma partono alle 10:30: il caldo è devastante.
Dopo il rifugio e la salita che segue, inizia la discesa per tornare a Prati di Tivo, che mette a dura prova gambe e caviglie. Puerta arriva con forti crampi ma tutti i nostri atleti portano a termine la gara, Antonio arriva 10° assoluto.