La 15ª edizione della Ronda Ghibellina che si è appena conclusa, resterà impressa nella memoria di tutti per una serie di motivi. Il primo in assoluto la mancanza di Renato Menci, il padre, l'ideatore, il fondatore della Ronda. In secondo luogo sarà ricordata per l'importante svolta green. In questa 15esima edizione per la prima volta, l'organizzazione ha puntato su un approccio sostenibile, promuovendo iniziative come la raccolta differenziata lungo il percorso e ai ristori e inserendo il progetto di Moaconcept: un contenitore dedicato alla raccolta di scarpe usate. Attraverso Moaconcept, le scarpe obsolete verranno riciclate e la gomma delle suole sarà destinata ad altri scopi, promuovendo il riuso e la riduzione dei rifiuti. Una proposta che unisce sport e consapevolezza ambientale, dimostrando come il trail running possa essere anche un veicolo di cambiamento positivo. Tuttavia, l’edizione di quest’anno sarà ricordata anche per le sfide imposte dal meteo. In questo 26 gennaio una grandinata improvvisa, decisamente fuori stagione, ha colpito il tracciato cogliendo di sorpresa organizzatori e atleti e mettendo a dura prova quest'ultimi. Il brusco calo delle temperature ha causato difficoltà non trascurabili, portando alcuni partecipanti al ritiro a causa dei primi sintomi di ipotermia. Sul fronte sportivo, la Ronda verrà ricordata anche per lo straordinario livello degli Azzurri della Nazionale Italiana di Trail Running che hanno dominando le classifiche. Nonostante le difficoltà climatiche, questi undici atleti hanno dimostrato grande preparazione e resilienza, consolidando la loro leadership in questa disciplina. La 15ª edizione della Ronda Ghibellina sarà quindi ricordata come un'edizione simbolo: un tributo a chi l'ha resa possibile, un passo verso un futuro più sostenibile e un esempio di resilienza difronte alle difficoltà.
Ma entriamo nel merito bradipo. Sono 7 coloro che hanno affontato la sfida sulle varie distanze con ritrovo e partenza da Castiglion Fiorentino, battendo tutta la zona di boschi limitrofi. Il meteo alla partenza è accettabile, freddo ma senza vento. Per la Plus, 67 km Marcello Terzulli chiude con un buon tempo (10h37), alla 45km Fabio Mancuso, Alessandro Federici e Vanessa Zampetti arrivano al traguardo migliorando il loro tempo della precedente edizione. Paulo Cossio La Rosa che non teme le lunghe distanze arriva influenzato e tenta la sorte, purtroppo dopo 5 km capisce che non è nelle sue gambe una gara così impegnativa e decide di abbandonare. Discorso a parte per Eugenia Bianchini che affronta la versione "assassina" (21km) smarrendo la strada. Come detto il meteo è precipitato velocemente, intorno al 10°km diventa notte, inizia a scendere la grandine a sassate, un avventura degna di un videogioco per coloro che si trovavano nel bosco e non ai ristori. Il fango già presente rende le discese saponate, quindi ci si aggrappa agli alberi per evitare di scivolare, si affrontano così anche i lastroni di pietra tipici della zona, ancora più scivolosi. Eugenia finisce sul percorso della minima e prosegue li, ovviamente non entra in classifica ma succede a molti, plausibilmente con la perdita di visibilità causa tempesta. Infangati e soddisfatti si arriva comunque al traguardo dove li attende un villaggio a tema Medioevale, con boccale ricordo tipico in cui bere della buona birra. Appuntamento quindi per il prossimo anno.
Per la Dog Endurance Mechelli Marco si piazza in 8a posizione con il suo amico a 4 zampe