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I bradipi si sono innamorati anche dei Trail, e questo fine settimana alcuni di loro sono andati in provincia di Rieti e in Sicilia.
Dai piedi dell'Etna è partito il Trail dell'Etna di 50km e il nostro Axel è andato li a provare delle emozioni forti. Gara tecnica e difficile, alla portata però, di chi è abituato a fare questo tipo di percorso. Si parte da 800mt per salire su un terreno sabbioso che porta i 40 atleti partecipanti a circa 2600mt. In cima non c'è tempo per godersi la discesa, infatti i 3 km del canalone di sabbia chhe li aspettava faceva sporofondare le gambe nel sabbione. Il tutto con una temperatura oltre i 35 gradi. Difficoltoso anche l'approviggionamento di acqua in cima, impossibile da raggiungere con le casse di acqua, quindi gli atleti erano in debito idrico. Sul terreno tecnico e pietroso, il controllo e l'attenzione erano alti per non inciampare. I tempi finali non sono certo di un trail di 50 km per la difficoltà del terreno. Da un lato quindi la delusione dll'inesperienza dell'organizzazione, dall'altro la particolarità di correre un trail sul'Etna, sulla pietra lavica calda e tagliente che merita rispetto e dovuta preparazione.
Al Trail della Duchessa i Bradipi Mauro Fabio e Debora si sono divertiti su un percorso di
26Km con un dislivello di 1500mt. Molto duro ma molto molto bello, con paesaggi spettacolari e passaggi su neve, bosco, sassi.
Debora ci racconta la sua prima esperienza, che è stata molto emozionante.
Il percorso è faticoso e impervio, ci dice, all’inizio ti da modo di correre per almeno 5/6 km con un terreno sterrato ma non troppo impegnativo, poi piano piano si comincia a salire tra sassi, erba e terra e gli alberi cominciano ad avvolgere il panorama, e qui la fatica si sente. Via via si sale sempre di più fino ad arrivare ad una pendenza impegnativa, i polpacci bruciano e la tenacia comincia a vacillare. La forza viene dal panorama, bellissimo! Ma la fatica impedisce di goderlo appieno. Al 12km ci si ritrova davanti al lago della Duchessa, uno scenario unico che riempie il cuore. Il trail è ancora lungo e si deve andare avanti. Si cammina in alcuni tratti sulla neve, la concentrazione è a mille per non cadere, le foglie umide nascondono i sassi e si fatica a mantenere l’equilibrio, poi finalmente arriva la strada e li sai che manca poco all’arrivo. A questo punto sale l’emozione, la fatica non si senti più, il cuore comincia ad accelerare e da lontano vedendo l’arrivo viene in mente solo una cosa: “ce l’ho fatta” sono fiera di me!