La stagione sta finendo, ma i nostri bradipi non ne vogliono sapere di riposo. Le ultime gare regionali sono andate in scena e, come al solito, ce ne hanno fatte vedere delle belle.
12 ottobreOstia, Memorial Egidio Cristoforetti
In gara Prospero, Checco e Arianna, con Jacopo a fare il tifo e a distribuire ansia gratuita.
Checco parte agitato, ma gli basta guardare le disavventure di Prospero per rilassarsi.
Nuota forte, in bici trova un gruppetto con cui viaggiare a tutta e nella corsa soffre ma stringe i denti. Gara fatta, soddisfatto come un bimbo con il gelato. Bravo.
Su Prospero, invece, è meglio sedersi comodi: si presenta in partenza senza cavigliera (per fortuna Checco ne ha una), scarica la bici e si accorge che la borraccia è rimasta a casa (un atleta gli presta la sua), entra in acqua con la muta al contrario, torna indietro, infila tutto come si deve… e gli si rompono gli occhialini in mano.
Qualunque cristiano avrebbe salutato e se ne sarebbe andato al chiosco.
Lui no: urla, chiede occhialini a caso e una signora glieli passa mentre danno lo start.
Da lì nuota tranquillo, in bici si accoda al treno buono, in corsa la fascite lo massacra, ma quella testa dura lo porta al traguardo lo stesso.
Chapeau.
Arianna? Come sempre: lamentela preventiva su vento, corsa, pianeti allineati male… e poi vai di podio. Una certezza.
26 ottobreSabaudia
Ultimo olimpico regionale, in gara Jacopo e Sergio. Previsioni: onde fino a un metro. Sergio bianco come il body.
Poi l’organizzazione decide per il duathlon: 6,5 km – 30 km – 3,5 km.
Scelta saggia: dopo 5 minuti il mare spiega che non era giornata.
A quel punto Sergio si trasforma: altro che panico, corre come se avesse il vento nelle gambe e in bici non lo fermi più. Da gara ansiogena a gara comoda. Bravo.
Jacopo, finalmente, chiude la stagione con un sorriso largo: secondo di categoria, gara tutta all’attacco. Gliene scappa uno solo in zona cambio. #vigliacco!!!
È tornato. Tremateeeeeeeeeee
Post-credit scene:
Vecchia decide di “sacrificarsi” e accompagnare un amico alla maratona di New York.
Lo so, è dura la vita. Qualcuno lo deve pur fare. Bravo anche lui.
Adesso, finalmente, riposo.
Ma poco eh, che la stagione 2026 bussa già alla porta. Obiettivi nuovi, stile verdenero e solito sorriso stampato in faccia.
E grazie a chi corre, a chi si affida ai miei racconti e a chi ha la pazienza di leggerli. Alla prossima