Domenica 3 agosto, nella splendida cornice di Cracovia, si è disputato il 70.3 della città polacca: occasione per l’esordio sulla mezza distanza del nostro Matteo Di Toro (tenete a mente il cognome: nomen omen, direbbero i latini!). Alla sua seconda gara nella triplice, si cimenta subito con la distanza media: niente male come progressione.

Il pre‑gara è agitato: la custodia della bici si disintegra durante il viaggio in aereo e lascia il mezzo in condizioni disastrose. Matteo non si perde d’animo: indossa i panni di Bob Aggiustatutto, ma l’intervento non riesce e la bici resta inutilizzabile. Invece di arrendersi (è già un ironman, anche se ancora non lo sa), cerca un meccanico, lo trova e, come premio per la sua resilienza, riporta la bici non solo in vita, ma perfettamente registrata.

Non c’è tempo per l’ansia del debutto: pronti via, si parte. L’attesa per l’ingresso in acqua è lunga vista la quantità di atleti; poi servono 34 minuti per uscire dal lago, uno specchio d’acqua meraviglioso immerso nel verde. Matteo non si è allenato molto in acque libere e con la muta — se la tratti bene ti assiste, se non la conosci ti si ritorce contro. La prima transizione è lenta, ma va bene così: la gara è lunga e, come ricorda il coach, è meglio perdere qualche secondo in più in T1 e affrontare bene la frazione successiva, piuttosto che correre e dimenticare qualcosa di fondamentale.

In bici arriva la magia: la frazione inizia sotto la pioggia, giusto mezz’ora sufficiente per rivedere al ribasso le aspettative e pensare «e vabbè, è andata così… la prossima sarà meglio». Poi la pioggia smette e Matteo pedala forte, anzi fortissimo: nonostante il percorso vallonato (871 m di dislivello), tiene una media incredibile di 35 km/h (pensava di essere sui 30) e vola in T2. Qui la scarpa destra aggiunge un po’ di pepe alla storia: non vuole entrare, ma alla fine cede e lui riparte.

E riparte davvero: la corsa è la sua disciplina, il passo è da top runner. Chiude la gara in 4 h 55' 50". Che dire? «Buona la prima» sarebbe riduttivo: eccezionale la prima! Bravo, Matteo: ti aspettiamo su traguardi ancora più ambiziosi.