Giornata epica quella del 29 luglio 2025 per i nostri bradipi Gabriele Focardi, Gian Pietro Atanasi, Leone Barbaro, DiegoLofino e Emiliano Calcagni, che si sono cimentati nella mVm, una randonnée bellissima che dalle coste grossetane (Marina di Grosseto per la precisione) porta sulla cima del monte Amiata e ritorno.

La nostra giornata inizia con un ritardo perfetto: 57 minuti oltre l’orario previsto. Dovevamo partire alle 6:30, ma il Garmin segna 7:27. E va bene così: ci aspettano 200 km e 3000 metri di dislivello, possiamo permetterci di prenderla con filosofia.

I primi chilometri scorrono via tra chiacchiere e panorami mozzafiato. Le salite iniziano a farsi sentire ed Emiliano resta un po’ attardato, ma il gruppo lo aspetta e si ricompatta nei tratti più docili. Ad Abbadia San Salvatore, dopo circa 100 km, ci concediamo un ristoro veloce: panini per chi vuole e Coca-Cola per tutti. Gli zuccheri servono.

Poi arriva la parte tosta: 11 km di salita verso la vetta, dove il paesaggio è magnifico ma il vento gelido e le nuvole cominciano a farsi sentire. I due campioni decidono di sfidarsi per il titolo di KOM: Leo-Pogy stacca Gabry-Vinge di qualche minuto. Gian e Diego tengono il loro passo costante, Emiliano sale tranquillo, sbaglia strada, si ferma al rifugio, beve, si copre e arriva sereno: più tardi, ma sempre in vetta.

In cima, panini, birra, caffè e tanta soddisfazione. Ma la discesa è una sfida nella sfida: freddo pungente, vento contro, vestiti bagnati. Per fortuna, come nei racconti eroici di un ciclismo d’altri tempi, ci salvano dei giornali infilati sotto la maglia, offerti da un generoso rifugista.

Superato il gelo, si torna a pedalare con piacere. Le salite finali sembrano nulla in confronto a ciò che abbiamo già affrontato. Sul piattone conclusivo parte la garetta internos: inutile, assurda, quindi inevitabile. Volata a testa bassa verso la mattonella finale. Siamo a casa.

È stata una giornata di sport, amicizia, paesaggi da cartolina e risate. Di quelle che ti svuotano le gambe ma ti riempiono la testa e il cuore. Di quelle che non si dimenticano. Di quelle da rifare.